L’Odontoiatria Restaurativa si occupa di ripristinare l’anatomia e la funzione dell’elemento dentario compromesso da carie oppure da traumi, usura meccanica o chimica.
La carie dentaria è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina) su base infettiva, che origina dalla superficie e procede in profondità, fino alla polpa dentale. A causarla sono i comuni microrganismi presenti nel cavo orale, principalmente quelli adesi al dente nella forma di placca batterica, che se vanno mantenuti sotto controllo attraverso le comuni pratiche di igiene orale. Il sintomo principale è il dolore, che compare però spesso solo quando il processo è sceso molto in profondità, interessando l’organo pulpare (pulpite). Il trattamento prevede l’asportazione del tessuto infetto e la sua sostituzione con materiale adatto (odontoiatria conservativa), e, nel caso di coinvolgimento pulpare avanzato, l’asportazione del tessuto pulpare e la sua sostituzione (endodonzia).
I trattamenti conservativi possono essere effettuati con metodi diretti o indiretti. Se la lesione è di dimensioni ridotte essa viene asportata e sostituita con una apposita resina composita. Questo procedimento è comunemente detto “otturazione” e viene eseguito con materiali biomimetici, cioè che simulano il colore del dente in modo da non essere notati. Nell’ Odontoiatria moderna non viene più usato l’amalgama di argento, dalla colorazione scura, in quanto antiestetico ed in quanto contiene tracce di mercurio, cosa che lo ha reso fuorilegge in altri paesi europei.

Se invece la carie è profonda e raggiunge la polpa dentaria, popolarmente nota come nervo del dente, (che è in realtà un tessuto altamente specializzato costituito da arterie, vene, terminazioni nervose e cellule connettivali), allora è necessaria la terapia endodontica, o cura canalare o anche più impropriamente devitalizzazione. In generale l’Endodonzia mira a conservare i denti che hanno ricevuto un danno grave della loro struttura che ha portato all’infezione e alla necrosi della polpa, con ripercussioni acute o croniche dei tessuti circostanti, più o meno dolorose. Il trattamento prevede la rimozione del tessuto pulsare infetto, la disinfezione dell’interno del dente e la sua otturazione con un materiale sigillante.La moderna Endodonzia prevede una o al massimo due sedute, viene effettuata con strumenti rotanti in titanio ed il canale viene otturato con guttaperca fusa, in modo da sigillare completamente il dente.

Un elemento devitalizzato è più fragile di uno sano, perciò è consigliabile, specie se il dente è gravemente compromesso, restaurare l’elemento rinforzandolo con un perno e rivestirlo con un restauro indiretto:
Nella moderna odontoiatria si usano perni in fibra di vetro, che hanno un modulo elastico simile a quello della dentina ed è traslucente in modo simile al dente naturale.

In base allo stato del dente può poi essere opportuno mettere un onlay (un restauro parziale in resina o ceramica)

oppure una corona protesica in ceramica:

È bene ricordare che le procedure conservative più delicate, come l’endodonzia o l’adesione di compositi e di onlay vanno effettuate isolando il campo con la diga di gomma, per non consentire alla saliva di compromettere tali procedure.
